Cultura / Ad Acireale, Dario Viganò presenta “Il cinema dei Papi”

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Un certosino lavoro di ricerca iniziato negli anni ’90, un intramontabile passione per il cinema e la possibilità di accedere ai preziosissimi documenti inediti della Filmoteca Vaticana, nel cuore di San Pietro: questi i presupposti per la realizzazione del libro intitolato Il cinema dei Papi. Documenti inediti dalla Filmoteca Vaticana”, edito da Marietti, che sarà presentato sabato 14 dicembre, alle 10.30, nell’antisala consiliare del Comune di Acireale, alla presenza dell’autore stesso, monsignor Dario Edoardo Viganò, vice cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali. Un’iniziativa promossa in piena sintonia da tre realtà che inaugurano probabilmente un percorso di fruttuosa collaborazione sul piano culturale per il territorio: l’Ufficio per la pastorale della cultura della Diocesi di Acireale, diretto dal giornalista Mario Agostino, che modererà l’incontro; la Consulta per la cultura del Comune di Acireale, presieduta dall’avvocato Salvo Leotta, che introdurrà l’iniziativa, e la comunità di Sant’Egidio, grazie all’impegno del coordinatore regionale, il professor Emiliano Abramo, che interloquirà con l’autore. Atteso in mattinata, nonostante molteplici impegni, anche il vescovo della diocesi di Acireale, mons. Antonino Raspanti, che porterà il suo saluto ai partecipanti.

I documenti inediti sul rapporto Chiesa-cinema

Si tratta di un libro che intende anche celebrare i 60 anni dalla fondazione della Filmoteca, il 16 novembre 1959, grazie a Papa Giovanni XXIII, spaziando tra le figure di pontefici che hanno segnato il rapporto tra il cinema e la Chiesa, a partire da Pio XII, “il più cinematografico dei Papinon solo per gli interventi in materia ma anche per il film a cui prese parte Pastor Angelicus” del 1942. Nel volume, ad esempio, una sezione è dedicata a Giovanni XXIII il quale, con la Lettera Apostolica Boni Pastor, istituì la Filmoteca Vaticana. Nel testo, le riflessioni di mons. Viganò s’intrecciano con la “doppia pedagogia” tenuta dalla Chiesa, tra ammonimento e incoraggiamento, in campo di cinematografia nel Novecento e, come spiega lo stesso Viganò, rende finalmente pubblici documenti inediti trovati negli archivi della Segreteria di Stato e della Gendarmeria Vaticana: ad esempio, un faldone con le note di carico e scarico delle bobine dei film dall’appartamento papale alla Gendarmeria, che dimostra come, nel suo appartamento, il Papa avesse visto dei film e che, prima della Filmoteca, vi fosse un locale della Gendarmeria atto a conservare le pellicole.

La capacità profetica dei Papi per il cinema

La copertina del libro

“E’ un libro molto interessante – ha dichiarato ai colleghi di Vatican News in merito il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano – perché attraverso la ricerca negli Archivi vaticani mette in luce il rapporto dei Papi, a partire da Pio XII, con i nuovi mezzi di comunicazione e soprattutto il cinema. Pontefici dotati – ha spiegato – di una capacità profetica perché si resero conto delle grandi opportunità per l’annuncio del Vangelo, come di una vigile attenzione verso l’impetuosa e rapida trasformazione del contesto comunicativo”. “Le immagini formano la nostra identità – ha commentato invece rispetto al volume il prefetto del Dicastero per la comunicazione, Paolo Ruffini – così un film forma la nostra identità, pertanto conservare le immagini significa preservare questa identità densa di futuro. Un compito che fa parte del ruolo dei comunicatori e del ruolo della Chiesa nella sua missione di comunicare”

“L’iniziativa del prossimo 14 dicembre – afferma Mario Agostino, per la diocesi – costituisce pertanto per Acireale e non solo un innovativo ponte di confronto prezioso, nato dalla sintonia tra la comunità di Sant’Egidio, gli uffici diocesani e comunali coinvolti, con i quali speriamo di offrire alla comunità acese un’originale occasione culturale, impreziosita dall’arrivo di mons. Dario Viganò, che onora il nostro territorio con la sua visita e con il quale non vediamo l’ora di confrontarci personalmente, vista la sua straordinaria esperienza culturale”.

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